giovedì 29 gennaio 2015

Alla scoperta delle balene

Ho avuto occasione di partecipare a tour di whalewatching (letteralmente "safari per avvistare le balene) sia nell'oceano Atlantico, sia nel Pacifico. Ogni volta che si avvista un cetaceo si rimane senza fiato.

Ne ho viste al largo della Nuova Scozia, in Canada, ma anche durante l'attraversamento in traghetto tra l'Isola di Vancouver e Prince Rupert. Senza dimenticare l'Alaska, luogo importantissimo per la migrazione di questi animali.
E pensare che, volendo, è possibile avvistarli anche al largo della Liguria!
Non ci si rende conto delle loro dimensioni finché non le si osserva da vicino; e anche così, spesso se ne vede solo una piccola parte (durante le varie escursioni non ho mai visto una balena fare il classico salto fuori dall'acqua... forse un giorno sarò più fortunata!).
Un capodoglio può raggiungere i 18-20 metri di lunghezza e il peso di 50 tonnellate: il fatto di vivere immersi in acqua li rende agili nonostante la mole (merito del principio di Archimede!), anche se il record va alla balenottera azzurra. Supera infatti i 30 metri di lunghezza e le 180 tonnellate di peso! Per fare un confronto, un comune autobus da 50 posti è lungo 12 metri e pesa "solo" 20 tonnellate!
Simili bestioni hanno caratteristiche impressionanti: possono trattenere il fiato per due ore e scendere a profondità di più di 2.000 metri.
Durante una delle escursioni mi è stato spiegato che in genere le balene fanno tre respiri profondi prima di immergersi: questa informazione è utile se si vuole fotografare la pinna caudale, poiché in genere quando si immergono questa pinna emerge per un istante, diventando visibile (e quindi fotografabile!).

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