giovedì 4 febbraio 2016

Askja, un'esplosione di natura!

Ci sono luoghi che non si possono non visitare: uno di questi si trova in Islanda. Sto parlano del Vulcano Askja, che in occasione dell’eruzione del 1875 ha creato il grande Lago Öskjuvatn che, con i suoi 220 m, è il più profondo di tutta l'Islanda.


Inoltre, la stessa eruzione ha dato vita al piccolo cratere Viti, che contiene acqua calda a circa 25 °C e di un incredibile colore azzurro.
Askja si trova in una zona veramente desolata e inospitale: è un deserto di rocce e detriti lavici dove non crescono che licheni. In un primo momento ho pensato di essere su Marte: quando si pensa a un deserto ci si immagina un luogo caldo e coperto di sabbia, ma qui la temperatura è di 5 °C anche ad agosto!
Per arrivarci è necessario percorrere una strada sterrata, la F88 (Pista di Öskjuleid) e superare alcuni guadi. E’ possibile andare da soli solo se si guida un fuoristrada e si è bravi nell'affrontare i guadi, poiché spesso i fiumi hanno tantissima acqua e attraversarli non è così facile come si immagina, anzi! Inoltre, in questa zona desolata i cellulari non hanno campo e - se si esclude il mese di agosto - non sono molte le auto che vi transitano.
Anche per questo noi abbiamo optato per un servizio di pullman 4x4 che ci ha accompagnati fino al vulcano.
Per raggiungere la caldera vera e propria che ospita il Lago Öskjuvatn e il piccolo cratere Viti si percorre un sentiero segnalato in mezzo al nulla. Ci vogliono normalmente circa 30 minuti, anche se nel nostro caso non è stato proprio così: il 2015 è stato caratterizzato dall'estate più fredda degli ultimi 30 anni e ad agosto non solo faceva molto freddo e spirava un vento gelido, ma c’era addirittura la neve.
Ovviamente prima di partire ci avevano avvisati, ma non immaginavo ce ne fossero quasi 50 cm! A essere sincera mi aspettavo qualche cumulo in fase di scioglimento, invece la sorpresa è stata vedere le pendici del vulcano totalmente coperte di neve. Per fortuna c'era il sole, ma il giorno prima aveva nevicato!
La scalata verso il vulcano si è rivelata decisamente faticosa e impegnativa, ma il panorama che ci si è presentato di fronte è stato indescrivibile.
Quindi il mio ricordo è sicuramente particolare e lo potete vedere attraverso queste foto. Ho visitato questo posto una decina di anni fa e, anche se non faceva particolarmente caldo, non mi sono imbattuta nella neve. Ma ricorderò sempre di più questo paesaggio e questo contrasto impressionante tra un vulcano che sprigiona caldo e lava e la neve fredda che vuole dimostrare ancora una volta che la normalità esiste e riportare la terra ai suoi cicli naturali.


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