I cibi infatti vengono congelati per un motivo ben preciso: la conservazione e il mantenimento delle qualità, perché la bassa temperatura arresta in maniera significativa la crescita biologica.
E' fortemente sconsigliato anche ricongelare un alimento, perché i batteri presenti (che a basse temperature non muoiono, ma entrano in una sorta di letargo) riprendono la loro attività e iniziano a moltiplicarsi. Consumando subito il cibo, questa attività non fa in tempo a manifestarsi, altrimenti a ogni ciclo la moltiplicazione dei batteri parte da un numero sempre maggiore!
Ecco perché la catena del freddo è così importante, ed ecco perché si stanno studiando delle speciali etichette che indicano se un alimento ha mantenuto la temperatura minima raccomandata (di solito -18°) o se invece si è scaldato troppo fino a scongelarsi.
Un team di ricercatori della Bicocca di Milano e dell'Imperial College di Londra sta infatti lavorando su una etichetta capace di cambiare colore in base alle condizioni termiche alle quali è stata sottoposta.
Se la catena del freddo è stata mantenuta, non cambia colore. Diventa azzurra se viene sottoposta a temperature fino a 9 gradi per non più di mezz'ora. Se invece diventa blu scuro, il cibo non può più essere consumato.
Questa etichetta per ora risulta in fase di studio e funziona con i cibi freschi, ma il prossimo step è quello di crearne una per i prodotti surgelati.
Fonte della foto: repubblica.it
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