È stato decisamente interessante scoprire l’utilizzo di alcune di esse che normalmente ho visto solo utilizzare a grandi chef.
Sono molto utilizzate in Nord Europa, Francia e nei Balcani, mentre nei paesi mediorientali si fa molto uso delle spezie.
Che siano coltivate in giardino o sul balcone o comprate all'occorrenza al supermercato è bene verificare la freschezza delle foglie e la persistenza dell’aroma, evitando foglie ingiallite o accartocciate che hanno perso ormai l’aroma.
Gli aromi, infatti, sono normalmente localizzati sulle foglie.
Ovviamente si possono conservare anche essicante e chiuse in piccoli contenitori ermetici per mantenerne il profumo.
Quelle fresche, invece, se si comprano al supermercato si possono conservare qualche giorno in frigorifero oppure congelate. In questo secondo caso è necessario lavarle e asciugarle perfettamente.
Ovviamente l’uso delle erbe aromatiche dipende dal piatto da cucinare, dalle tradizioni e dal sapore che si vuole sprigionare. Vanno tritate al momento dell’uso e aggiunte alle pietanze a crudo, evitando di cuocerle perché perderebbero i preziosi aromi.
Tra i vantaggi è stato sottolineato che l’uso delle erbe consente un minor consumo di sale e grassi; inoltre portano principi nutritivi come vitamine e sali minerali. Alcune favoriscono la anche digestione.
Io non faccio tantissimo uso delle erbe tranne delle più classiche la salvia, il rosmarino, il basilico e l’origano.
Il basilico, infatti, è usato fresco in molti piatti della tradizione italiana e mediterranea come il pesto ligure, aggiunto al sugo di pomodoro per condire la pasta oppure si può creare un olio con foglie di basilico tritate che dà una marcia in più a insalate e piatti freschi.
Il rosmarino, ad esempio, è un'erba aromatica associata alla cucina italiana soprattutto quando si pensa a un arrosto, alle patate al forno o per insaporire il pane e la focaccia.
La salvia, invece, riporta immediatamente all’Emilia Romagna e ai tortelli conditi con burro fuso e salvia.
Ma spesso la si trova nei brunch, infatti le foglie carnose vengono fritte diventando croccanti e perdendo il retrogusto amaro.
Negli Stati Uniti è una delle erbe tradizionali del Giorno del Ringraziamento e non può mancare nella farcitura del tacchino.
Ultimamente ho cominciato a utilizzare l’erba cipollina soprattutto aggiunta a salse create con yogurt o cottage cheese da aggiungere a sfiziosi antipasti o a un classico hamburger. E’ utilizzata in Svezia proprio in una salsa servita con le aringhe affumicate. Un suggerimento che è stato dato durante la presentazione riguarda il modo di tritarla, infatti bisognerebbe utilizzare le forbici e non il coltello.
L'erba cipollina può essere annodata per creare graziosi pacchettini da servire come antipasto o per chiudere delle crespelle.
Ma ho scoperto altre erbe interessanti che non ho mai utilizzato e che presto compariranno nei miei piatti: l’aneto, il timo, la maggiorana.
L'aneto è un'erba aromatica usata in molti piatti tradizionali del Nord e Centro Europa soprattutto con il salmone fresco o affumicato. E’ caratterizzato da un aroma fresco e speziato.
Tra i consigli culinari dei muffin salati con cipolla e aneto che penso che proverò a realizzare poiché mi intrigano parecchio.
Come avrete scoperto leggendo questo blog, amo tantissimo i muffin ma non mi sono mai cimentata con la versione salata.
Il timo è una pianta di origine Mediterranea molto utilizzata nella cucina sud europea e araba, si presta per aromatizzare ragù e stufati e essere successivamente rimosso.
Il timo si accosta molto bene a pesce come sgombro e tonno.
La maggiorana ha aroma simile all'origano, ma più delicato e sofisticato, adatto a piatti ricchi gusto e grassi come formaggi, noci, funghi. Tiene bene la cottura, quindi può essere aggiunta agli impasti per crocchette e frittate.
La maggiorana si aggiunge ai piatti a base di noci: pane alle noci, salsa di noci per condire la pasta alle noci.
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