
Nella tradizione friulana, questa è considerata una ricetta finalizzata al recupero degli scarti delle forme di formaggio fresco delle latterie, gli “strissulis”, strisce di formaggio.
Veniva principalmente cotta sulla stufa a legna. Esistono due versioni, una croccante e una morbida e poi ogni famiglia e ogni zona ha la sua variante.

La versione morbida invece – a seconda delle ricette – prevede le patate, le cipolle, a volte lo speck, o la zucca o addirittura le mele.
Inoltre si possono usare sia le patate già lessare per un frico più morbido, oppure a fettine o grattugiate per uno un po’ più stagno simile al rosti altotesino.
Per assaporare le diverse versioni basta andare in una delle Sagre del Frico che si svolgono in Friuli.
Ingredienti:
- 400 grammi di patate
- 2 cipolle dorate
- 200 di formaggio Montasio a striscioline
- 10 grammi di burro
- sale e pepe
Sbucciate le patate e tagliatele a fettine.
Tagliare la cipolla a fette. Mettetele in una padella antiaderente con il burro e sale e lasciatele sul fuoco fino a quando non saranno cotte, aggiungendo di tanto in tanto, un po’ d’acqua.

Regolare di sale e pepe e aggiungete il formaggio a striscioline e mescolare diverse volte.

Se faccio la sentimentale, il frico della mia nonna era morbido, ma se devo guardare l’estetica e soprattutto la bontà devo dire che quello con la crosticina croccante non ha rivali. Vedete voi quindi quanto cuocerlo e come presentarlo!
Sicuramente è un piatto unico, essendo poco sostanzioso e calorico. J
Nella Carnia, per non farsi mancare nulla, viene accompagnato da polenta arrostita.
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